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Sabato 7 agosto, ore 21.30 
Borgo di Gombola (MO) 
BACCANTI / Βάκχαι 
Leviedelfool

con gli allievi neodiplomati dell’Accademia D’arte Drammatica Cassiopea di Roma
di e con Simone Perinelli
e con Annamaria Ceccarelli, Daniel Mantovani, Giulia Carrara, Linda Favero, Luana Mita, Maria Luisa Pacilio, Martina Tirone, Mila Damato, Nicolò Ayroldi, Samuele Gambino, Valeria Micheli
consulenza artistica, aiuto regia e organizzazione Isabella Rotolo
Assistente alla regia Ilaria Bisozzi

disegno luci Fabio Giommarelli

progetto sonoro Giovanni Ghezzi
suoni Hubert Westkemper

musiche originali Camera

scene Francesco Givone
Assistenti alla scenografia Matilde Gori, Alessia Castellano
Maschere di Martina Boik, Anca Dragomir, Chiara Manetti, Noemi Perna, Ilenia Purrazzo, Athena Sangemini

Si entra nel mito quando si entra nel rischio, e il mito è l’incanto che in quel momento riusciamo a far agire in noi. Più che una credenza, è un vincolo magico che ci stringe. È una fattura che l’anima applica a se stessa. Bello infatti è questo rischio, e occorre con il mito in un certo modo incantare se stessi.
Il mito rivendica a sé vittime. Dal sacrificio, insieme al sangue, sgorgano le storie. Così affiorano i personaggi della tragedia.
Dioniso arriva, come sempre, falso e seducente. Si manifesta. Dioniso, il dio che Ovidio chiamava Puer Aeternus, si appropria della nostra vita all’improvviso, schiacciando le leggi e le abitudini, infrangendo l’identità personale, spezzando le dualità. Il dio dell’ebbrezza, del confondersi dell’anima col gruppo, come scandisce il coro delle Baccanti, il dio divorato, smembrato come i grappoli della vite, il dio plurale e “produttore di tutte le pluralità”, il dio dai molti nomi, mescolatore di popoli, liberatore di oppressi, affrancatore di donne al ri- chiamo del ditirambo.
Il mito rivendica a sé vittime. Dal sacrificio, insieme al sangue, sgorgano le storie. Così affiorano i personaggi della tragedia.
Il grande dio Pan è morto. Dioniso, o ciò che di lui oggi resta. Un uomo su una panchina. Sul viso un trucco sbiadito da clown/saltimbanco. Un clochard, un funambolo, un girovago, un abitante notturno del parco, un venditore diurno di palloncini per bambini, un artista di strada, un vagabondo, uno zingaro, un chiaroveggente che legge la mano, un narratore di miti, un vecchio attore di circo a raccontarci le trame intessute di volti e di stelle.
Dioniso arriva, come sempre, falso e seducente e solo allora la tragedia può iniziare.

Bio

Leviedelfool nasce nel 2010 a Roma. Vive dei progetti artistici e del lavoro di Simone Perinelli e di Isabella Rotolo e della collaborazione con diversi artisti che lavorano alle singole produzioni della compagnia. La compagnia rappresenta i propri spettacoli in Italia e all’estero lavorando su drammaturgie originali e focalizzando il proprio percorso sui possibili nuovi linguaggi del teatro contemporaneo.
I lavori della compagnia, la TRILOGIA DELL’ESSERE, composta dai tre monologhi REQUIEM FOR PINOCCHIO (Premio Anteprima 2012, Premio Bianco e Nero della Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe 2012, Sostenuto da Concentrica 2018), MACARON (Finalista Intransito 2013) e LUNA PARK – Do you want a cracker? (Selezione In-Box 2016 e Premio della ‘Giuria popolare under 30’ della selezione ‘In-Box Millennials’), e gli spettacoli MADE IN CHINA – Postcards from Van Gogh ed HERETICO – Dopo questo apparente nulla, sono ospitati nelle più importanti stagioni e festival sul territorio nazionale.
L’ultimo lavoro della compagnia, YORICK – un Amleto dal sottosuolo, è stato prodotto in coproduzione con la Fondazione Teatro della Toscana.