La coppia nel Porcomondo
di Sonia Logiurato #konsulta

photo: Emmanuele Coltellacci

Nel penultimo giorno del festival Trasparenze 2012 la pioggia arriva a Modena spegnendo un po’ l’entusiasmo generale. E gli spettacoli messi in scena di certo non sono riusciti a risollevare gli animi. Lo studio delle 20h30 di Silvia Mei intitolato A very little action racconta una situazione personale di incertezza e infelicità attraverso una lettura performativa che ha provocato non pochi sbadigli. Interessante il tema, ma in teatro il pubblico oltre alla serietà cerca anche l’intrattenimento. Per fortuna prima c’era stata la presentazione del libro Sorgenti del grandissimo attore francese Yves Lebreton che ha affascinato tutti con i suoi movimenti.

Alle 21h30 invece la compagnia Biancofango con Porcomondo porta in scena una coppia. La storia si svolge la notte di Natale, fuori c’è la neve e i due protagonisti sono a casa. La loro serata è noiosa. Tra loro non c’è più affiatamento. Lui vorrebbe un’altra vita, vorrebbe divertirsi e non trova più alcun interesse nella moglie. Definisce il mondo porco ma il primo porco è lui che si eccita nel guardare le ragazzine. Lei invece è esausta, si sforza di piacere e di piacersi ma i suoi tentativi sono goffi e inutili. I suoi modi sconfinano nel ridicolo. I suoi discorsi sono da oca. La relazione è consumata e in questa coppia ormai ci sono due persone opposte che non trovano più un punto di incontro. La comunicazione è assente: che dialogo può esistere tra due che parlano linguaggi diversi, ovvero un porco e un’oca?

I personaggi sono caratterizzazioni esagerate di persone comuni. Caratterizzazioni talmente esasperate da andare oltre il verosimile. Alcuni possono ritrovarsi in questa coppia, ma più che identificazione quest’uomo e questa donna suscitano antipatia e compassione. Molto bravi gli attori Aida Talliente e Andrea Trapani nella loro interpretazione, nello studio dei loro movimenti e nel modo in cui questi si accompagnano alle parole, ma nonostante ciò lo spettacolo non presenta aspetti molto innovativi di impatto sul pubblico.

Senza Niente termina Trasparenze
di Sonia Logiurato #konsulta

photo: Chiara Ferrin/ViaStella8

La compagnia mantovana Teatro Magro chiude la prima edizione del festival Trasparenze – Atelier della scena contemporanea che ha animato il quartiere San Giovanni Bosco di Modena per un’intera settimana. Lo spettacolo messo in scena è Senza Niente- L’attore che fa parte di una serie di quattro monologhi in cui a parlare sono le figure portanti di una compagnia teatrale: l’attore, il presidente, l’amministratore e il regista.

Il pubblico si trova faccia a faccia con l’attore Alessandro Pezzali vestito total black e con un paio di scarponi. Le luci creano un ambiente di intimità tra palcoscenico e platea. Non c’è alcuna scenografia, nessuna musica, solo l’attore. Come dice il titolo Senza Niente, non c’è altro che l’attore con la sua voce e il suo corpo come unici strumenti.

Sicuro del suo ruolo, Alessandro fa una parodia delle varie forme teatrali mostrando come cambia il modo di recitare e la funzione dell’attore con il cambio di etichetta associata al teatro. La sua imitazione va dal teatro classico al moderno, dal cabaret al teatro politico, a quello sociale e scolastico. Non si risparmiano critiche al circo, al teatro dei burattini, ai musical. Tra i vari tipi di teatro viene rappresentato anche Teatro Magro cioè il modo di interpretare il teatro della compagnia mantovana che trova nel teatro di ricerca la propria espressione.

Nonostante tutte queste parodie mirino a criticare una realtà ben circoscritta quale l’ambiente culturale mantovano, la critica si potrebbe estendere a tutta la cultura italiana molto amante delle etichette. Davanti alla mimica a volte molto buffa, a volte grottesca dell’attore il pubblico non riesce a trattenersi dal ridere e il messaggio che vuole trasmettere Teatro Magro rischia di perdersi. Il monologo finale alquanto complesso dovrebbe ricordare che non si tratta di uno spettacolo comico, ma la musichetta che l’attore suona con le dita distrae e le parole si disperdono incomprese.