L’ottava edizione di Trasparenze Festival, che era stata programmata dal 5 al 10 maggio a Modena, Castelfranco Emilia e Gombola, è rinviata a data da destinarsi. Trasparenze 2020 sarebbe stato dedicato al tema “Abitare Utopie”, in due sezioni che avrebbero approfondito la relazione con due diverse tipologie di luogo, con il coinvolgimento delle rispettive comunità, della Konsulta e di un prezioso gruppo di Volontari.

Un progetto del Teatro dei Venti, organizzato con ATER – Circuito Regionale Multidisciplinare e Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, con il contributo del Comune di Modena e della Fondazione di Modena, con il patrocinio del Comune di Polinago. Direzione artistica di Stefano Tè, con la consulenza di Giulio Sonno.

Dopo le prime giornate di incertezza, per noi è stato chiaro che questa edizione di Trasparenze Festival sarebbe stata rinviata – dice il direttore artistico Stefano Tè. Non parliamo solo delle date, ma anche di una tipologia di programma, con una idea poetica e progettuale chiara, sintetizzata nel titolo ‘Abitare Utopie’. Rinviamo il Festival a data da destinarsi, a quando potremo tornare a Teatro e potremo uscire nelle Piazze. Per allora dovremo immaginare un nuovo progetto di Festival, che tenga conto dei fatti accaduti, in ascolto del clima sociale del tempo, per favorire nuove relazioni tra le persone e le idee.

Trasparenze si fonda sul senso di comunità: ogni anno il Festival prova a offrire una risposta al disagio profondo che sempre generano le distanze. Il doloroso momento di separazione che stiamo vivendo ci conferma la necessità di portare avanti il progetto iniziale ‘Abitare Utopie’, ma ci chiede di fare esperienza di questo tempo incerto e di sapere interpretare ora più che mai il desiderio di tutti di essere vicini, uniti e solidali. 

Trasparenze di Teatro in Carcere

Nella sezione Trasparenze di Teatro in Carcere il 5-6-7 maggio a Modena e Castelfranco Emilia avrebbe avuto luogo il primo Festival del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna. In programma un Forum sul Teatro in Carcere, con la partecipazione di oltre 250 ragazzi delle scuole superiori, gli spettacoli e le dimostrazioni di lavoro di Teatro Nucleo (Ferrara), Teatro del Pratello (Bologna), Lady Godiva Teatro (Ravenna) e Associazione Con…Tatto (Forlì), Le Mani Parlanti (Parma) e i concerti di Alessandro Pivetti, Fusaro e Les Touches Louches.

In questo contesto sarebbe andato in scena il primo studio di “Odissea”, nuovo spettacolo del Teatro dei Venti, prodotto nell’ambito del Progetto Europeo Freeway. “Odissea” è uno spettacolo itinerante che avrebbe collegato il Teatro dei Segni, il Carcere di Castelfranco Emilia, il Carcere di Modena e diversi spazi urbani. Il viaggio di Ulisse in un autobus navetta che avrebbe condotto gli spettatori all’interno degli Istituti Penitenziari, attraversando diversi luoghi deputati.
Drammaturgia Vittorio Continelli, Massimo Don e Stefano Tè. Assistenza alla regia Massimo Don. Regia Stefano Tè. Una produzione del Teatro dei Venti con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Nell’ambito del progetto Freeway, realizzato con i partner aufBruch (Germania), Fundacja Jubilo (Polonia) e UPSDA (Bulgaria). Il progetto è sostenuto da Creative Europe e promuove la creazione artistica, la formazione, l’audience development e lo scambio di buone pratiche di Teatro in Carcere a livello europeo. 

Spettatori Residenti

Con la sezione Spettatori Residenti il Festival avrebbe abitato il borgo di Gombola, frazione di Polinago, insieme al suo pubblico e alla comunità locale, per tre giornate, l’8-9-10 maggio. Un’inaugurazione del progetto di residenza artistica avviato dal Teatro dei Venti nell’Appennino modenese, con sede presso la Podesteria di Gombola. Un programma di spettacoli, concerti, escursioni e seminari nel borgo e lungo i sentieri tracciati. Con Peppe Servillo e Natalio Mangalavite, Banda Rulli Frulli, Pennabilli Social Club, Sanpapié, Laura Cleri, O Thiasos TeatroNatura, Iaia Forte e Javier Girotto, Eusebio Martinelli Gypsy Orkestar, Michela Lucenti e Balletto Civile, Collettivo Cinetico, Zambra Mora, Aniello Arena, Gerardo Guccini, Agostino Riitano, Andrea Loreni.

Seguendo il tema “Abitare Utopie” tutti gli Spettatori avrebbero avuto la possibilità di diventare Residenti, per trascorrere tre giornate insieme agli artisti e a tutta la comunità del Festival. Strutture ricettive attrezzate e singoli cittadini si stavano organizzando per “aprire casa agli ospiti”, che sarebbero arrivati per partecipare a tre giornate di bellezza, riflessione e conoscenza del territorio. 

Il Festival si ferma, per ascoltare le necessità di questo tempo.

Prendiamoci cura di noi!