2 maggio ore 18.30 
Carcere di Castelfranco Emilia
Tecniche di evasione
Un finale di laboratorio scritto e diretto da Nicola Borghesi/Kepler-452
con gli attori detenuti e internati della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia

“Noi, qua, evadiamo tutti i giorni, solo che nessuno se ne accorge”
S. G., internato

Sono entrato per la prima volta in vita mia in un carcere. Non avevo idea di come fosse ma ne ero molto curioso. Suppongo che anche chi entra in un carcere a vedere un esperimento di teatro lo faccia spinto da una parte dall’amore per il teatro stesso, dall’altra da una potente curiosità per il carcere, la stessa che ha animato i miei primi passi oltre le sbarre. I detenuti però non amano parlare del carcere: ci stanno tutto il giorno, tutti i giorni.
Così abbiamo immaginato un punto d’incontro: non parlare del carcere ma di tutto ciò che dentro al carcere non è carcere. Dell’evasione, insomma. Non quella punita dalla legge, quella che passa attraverso l’immaginazione, il ricordo, le libere associazioni. Come mi ha detto uno degli internati uno dei primi giorni di laboratorio: noi qua evadiamo tutti i giorni, solo che nessuno se ne accorge.
Superato il portone di ingresso la prima cosa che incontra lo sguardo del visitatore è un labirinto, un ordinato dedalo di siepi all’italiana: un simbolo. Nel poco tempo trascorso in carcere ho capito che la forma che lo descrive meglio non è quella della gabbia, ma quella del labirinto, di un luogo in cui chi nella vita ha preso scorciatoie segue strade lunghe per raggiungere un centro, per poi uscire. Un luogo in cui perdersi tra la noia del presente, le immagini del passato, le fantasie del futuro.
Un tentativo di affresco che tracci, per ognuno dei partecipanti, un frammento di identità smarrita nel labirinto.

BIGLIETTO: intero 10 €; 5 € under 25
Modalità d’ingresso e ritiro biglietti saranno comunicati al pubblico autorizzato.
Invio dati entro giovedì 11 aprile.
Partenza navetta dall’Area Festival alle ore 17.00.

Un evento realizzato in collaborazione con la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia
e il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.

BIO

Nicola Borghesi, classe 1986, diplomato presso la Civica Accademia Nico Pepe di Udine, è attore, regista, drammaturgo, direttore artistico per la compagnia Kepler-452 di cui è anche fondatore.
La sua indagine si focalizza soprattutto sull’invenzione di dispositivi artistici di messa in scena della realtà: realizza reportage teatrali, coinvolge non professionisti (o attori-mondo), esplora luoghi poco frequentati per raccontarli, crea e armonizza, sulla base di libere associazioni, gruppi improbabili di esseri umani.
È inventore del Festival 20 30 di Bologna, che negli ultimi quattro anni si è fatto carico di raccontare in scena una generazione. Cura la regia di “Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso”, spettacolo vincitore del Premio Rete Critica 2018, e “F. – Perdere le cose” prodotti da ERT-Emilia Romagna Teatro. Realizza, insieme a Kepler-452, i format di teatro partecipato “La rivoluzione è facile se sai con chi farla”, “Comizi d’amore”, “L’inferno dei viventi” e “La grande età”.
Ha lavorato come attore con Mario Perrotta, Andrea De Rosa, Cristina Pezzoli, Goshka Macuga. Nel 2018 ha frequentato l’Ecole des Maitres diretta da Tiago Rodriguez.