La seconda giornata del Festival si apre con due laboratori che ribadiscono l’intento di Trasparenze di far interagire il teatro con realtà delicate e solitamente collocate ai margini: la compagnia STALKer_Daniele Albanese lavora con il Gruppo Albatro – Teatro e Salute Mentale, mentre il Teatro delle Ariette con gli anziani della Casa Protetta San Giovanni Bosco.
La compagnia Natxo Montero_ danza arriva poi con il suo spettacolo “Barbecho Urbano”, che si svolge all’interno della cornice suggestiva rappresentata dal centro storico di Modena. Una performance che vuole essere un invito a prendersi un momento di pausa dagli affanni e dalla preoccupazioni del quotidiano.
L’Area Festival nel frattempo si trasforma in una vera e propria casa durante l’esito di HO(ME)_project, workshop con gli abitanti del quartiere a cura di Giselda Ranieri, Anna Serlenga e Rabii Brahim. Obiettivo del progetto è indagare sul concetto di casa, non solo come luogo fisico, ma soprattutto simbolico, iconico e intimo, e così il parchetto di Via San Giovanni Bosco diventa l’abitazione all’interno della quale portare a termine questa indagine, grazie al coinvolgimento di adulti e ragazzi.
Largo Murialdo è invece il palcoscenico di “Domino” del Teatro Nucleo, che presenta un futuro distopico in cui non ci sono buoni e cattivi e i personaggi si muovono come pedine di un gioco crudele, mentre al Teatro dei Segni va in scena TVATT di Etèrnit/Teatralto, in cui l’arte di picchiarsi viene esplorata e catapultata in teatro.
La giornata si chiude con il concerto degli Strata-Gemma, gruppo nato dalla collaborazione tra dj e musicisti.

Il secondo giorno di Trasparenze Festival raccontato dalla gallery con le foto di Chiara Ferrinwww.chiaraferrin.com