Anche nella quinta edizione di Trasparenze Festival, che si terrà a Modena dal 10 al 14 maggio, tornano gli spettacoli all’interno del Carcere di Modena, aperti anche al pubblico esterno. Due gli appuntamenti in programma: 11 maggio Vincenzo Pirrotta con “Malaluna”; 12 maggio Kronoteatro con “All’inferno”, esito di un laboratorio che la compagnia ligure terrà con i detenuti nei giorni precedenti.

Per assistere agli spettacoli in Carcere è richiesto l’invio dei propri dati anagrafici entro il 18 aprile scrivendo alla mail comunicazione@trasparenzefestival.it in modo da ricevere le autorizzazioni necessarie (ai giornalisti è richiesto anche il numero di tesserino dell’Ordine, che farà fede al momento dell’ingresso).

Riservati ai soli detenuti, invece, lo spettacolo “Discorso sul Mito” di Vittorio Continelli il 13 maggio e il Laboratorio “Funambolismo e Scrittura” di Andrea Loreni e Francesca Frediani dal 15 al 17 maggio.

 

VINCENZO PIRROTTA // Malaluna

MalalunaMalaluna è un luogo dell’anima, è uno spazio apparentemente reale è l’occasione per fare un viaggio dentro la città di Palermo cercando di raccontarla in una sorta di “concerto per voce sola,” dove la “voce sola” è quella di Vincenzo Pirrotta, e la musica è quella di Emanuele Esposito che qui ha composto per una piccola orchestrina metropolitana. Racconti duri che vogliono produrre sulla scena una riflessione poetica sulla speranza umiliata di questa città e del suo hinterland senza ricorrere ad immagini stereotipate, false e senza alcuna rimozione.

La lingua e i ritmi e le risonanze arcaiche sono aspre e dolci al tempo stesso, con una straziata musicalità tesa a restituire come in veloci sequenze fotografiche tutta la realtà “sconcia, slabbrata e brutale” di questa città. Un’umanità varia e dolorosa presentata sulla scena senza alcun infingimento ma con violenta sincerità.
Un’umanità periferica e marginale che merita di trovare qualcuno desideroso di portarla in scena ed imporla alla nostra sempre più distratta attenzione.

KRONOTEATRO // All’inferno – Furore e Rimorso. Appunti per un percorso di lavoro ispirato al Tieste di Seneca
Esito del laboratorio con i detenuti della Casa Circondariale di Modena


Laboratorio Kronoteatro TrasparenzeNote sul lavoro

“Nel lavoro che abbiamo pensato di proporre  volevamo approfondire alcune tematiche che affiorano dalla tragedia di Seneca Thiestes e che scavano nel concetto di scelus (delitto/misfatto), e raggiungono l’aspetto più profondo e segreto, il meno visibile ma il più decisivo e sconvolgente: la tempesta di passioni da cui prorompe il delitto; e soprattutto la scoperta che in questo violento tumulto emotivo, il delitto trova la sua prima tremenda punizione, perché è  inevitabile che il furore finisca per incrudelire proprio chi il delitto commette; e la prima e più tragica follia di questo tumulto consiste nel fatto che colui che si lascia trascinare da esso non si rende conto di procedere innanzi tutto verso la  propria rovina, o magari se ne rende conto,  ma – follia suprema – vi si butta lo stesso a capofitto. A noi interessa attraverso un lavoro con i detenuti e attraverso le parole e i personaggi senecani (Atreo e Tieste) indagare,  partendo dal lampo che illumina ciò che sta immediatamente prima del delitto, l’istante del definitivo cedimento all’impulso scellerato una volta caduto l’ultimo baluardo della ragione, esaminare  quello stadio in cui lo scelus-misfatto comincia ad essere concepito, quell’oscuro processo genetico per cui il furore si insinua nell’anima, la scuote, la violenta, se ne impossessa e vi inculca  il seme del delitto; già in quel preciso istante il misfatto comincia a generare l’unico frutto di cui sia capace: sofferenza; la quale, non ancora compiuto l’atto si scarica invece, sotto la forma di devastante sconvolgimento di ogni equilibrio psichico, proprio sul colpevole, del quale costituisce la prima, terribile punizione, nell’attesa che a questa si aggiunga, dopo il fatto, inesorabilmente quand’anche il delitto rimanesse impunito, un’altra non meno terribile punizione, quella del rimorso.”

Ritiro biglietti e ingresso in Carcere

INGRESSO 10 € per ciascuno spettacolo.

Prenotazioni e invio dati entro il 18 aprile
Inviare data e luogo di nascita e indirizzo di residenza scrivendo a comunicazione@trasparenzefestival.it
Ritiro biglietti nei giorni di spettacolo entro le ore 17.00.
Per raggiungere il Carcere è disponibile un bus navetta con partenza dall’Area Festival (Via San Giovanni Bosco, 150) verso la Casa Circondariale di Modena alle ore 17.30.